Geolocalizzazione

Spinete (CB)

Percorso

La processione parte da Piazza Tommasi (antistante alla chiesa Santa Maria Assunta in cielo), prosegue in Via Roma, Piazza Michelangelo Abbondante, Largo San Pietro, Via Marconi, Piazza Largo Fontana, per poi rientrare a Piazza Tommasi.

Descrizione

La Festa di San Giovanni, patrono di Spinete, viene celebrata il 24 giugno, giorno della nascita di San Giovanni Battista. La celebrazione del patrono inizia intorno alle 9:00 con la funzione religiosa officiata nella chiesa madre del paese; questa liturgia è partecipata soprattutto dalle persone più anziane. Alle 11:00 le autorità civili si recano in municipio e, unendosi al sindaco, si dirigono in chiesa per prendere parte alla celebrazione liturgica officiata dal vescovo, unitamente ai parroci dei paesi limitrofi. La liturgia, musicata da un organo, è accompagnata da un coro composto principalmente da studenti del conservatorio. Prima della benedizione c’è il rituale saluto del sindaco, che presenta un quadro riepilogativo dell’anno in corso e porge i ringraziamenti per l’organizzazione della festa.

Intorno alle 13.00 inizia la processione nel centro storico: il cerimoniale viene accompagnato dalla banda, i balconi vengono addobbati a festa con lenzuoli e drappeggi, dai quali i fedeli lanciano petali di rose al passaggio della statua. I davanzali sono decorati con piante e fiori dai molteplici colori, in onore del santo.

Al seguito della processione vi è il “Gruppo folk San Giovanni”, un gruppo folkloristico locale caratterizzato dall’uso di abiti che richiamano la tradizione contadina. Oltre ad accompagnare la processione, il gruppo si esibisce in piazza con balli e canti popolari, il giorno precedente o quello successivo alla festa.

Alle 18.00 c’è una seconda uscita della processione, che attraversa le due piazze del centro storico. Alle 21.00 viene organizzato un concerto in Piazza Fontana. Il cerimoniale si conclude con i fuochi pirotecnici.

La statua di San Giovanni viene lasciata fino a settembre nella chiesa madre; la prima domenica di settembre viene celebrata una messa e la statua viene di nuovo portata in processione nella borgata di San Giovanni, dove resterà fino al 24 giugno dell’anno successivo.

Negli ultimi anni però a causa dell’inagibilità della chiesa della borgata, la statua resta per tutto l’anno nella chiesa madre.

Nella piazza principale del paese vengono coinvolte le associazioni del posto che preparano degustazioni di prodotti tipici locali (formaggi, salumi, tartufi), e vengono allestiti banchi che vendono oggettistica locale e giochi per bambini.

Notizie Aggiuntive

La devozione a San Giovanni Battista è molto sentita dagli abitanti di Spinete a seguito dei numerosi miracoli a lui attribuiti; secondo la tradizione orale, la statua di San Giovanni alcuni secoli fa si sarebbe spostata miracolosamente da Gallo Matese (CE) per raggiungere Spinete; la traslazione della statua sarebbe stata annunciata in sogno a due contadine. La leggenda locale riferisce che le due donne avrebbero sognato San Giovanni nelle vesti di un gallo che, per sfuggire dalla guerra, avrebbe abbandonato Gallo Matese rifugiandosi sotto un olmo nelle campagne di Spinete. Quest’apparizione avrebbe indicato simbolicamente il rifugio in un luogo sicuro, avviando così il processo di venerazione nei confronti del santo; fu infatti eretta una chiesa in suo onore, e l’intera borgata avrebbe poi preso il nome di San Giovanni.

La leggenda è riportata in Iacobucci 2007: “i contadini che lavoravano la terra intorno all’attuale chiesa vedevano sempre su un olmo una colomba bianca. A molti in sogno la colomba spiegò che era San Giovanni battista e veniva da Gallo Matese. Successivamente ai piedi dell’albero trovarono la statua di San Giovanni vecchio, portata lì da qualcuno o arrivata miracolosamente sulla collina. In seguito fu trasferita nella chiesa di Spinete. Sempre secondo il racconto di generazione di anziani, gli abitanti di Gallo Matese, seguendo le indicazioni degli alberi inginocchiati, vennero a Spinete a riprendersi la statua e la riportarono a Gallo. La mattina dopo, la vecchia statua era tornata di nuovo. Questo fenomeno si verificò per ben due volte” (Iacobucci 2007, p. 124).

Successivamente gli abitanti di Spinete avrebbero trovato una lettera indirizzata agli abitanti di Gallo, con cui la statua avrebbe espresso la propria volontà di restare nel territorio di Spinete: “non venitemi a prendere più perché voglio essere adorato a Spinete. Al ripetersi di questi fatti prodigiosi, i fedeli del posto decisero di costruire, nel luogo dove si trovava, una chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Dopo aver lavorato l’intera giornata, al rientro dalle campagne, essi portavano una pietra ciascuno al fine di edificare una piccola chiesa. I muratori cominciarono a costruirla con la facciata rivolta verso la borgata; al mattino seguente però, trovarono l’edificio demolito. Ad ogni nuovo tentativo di edificazione, nonostante la presenza di guardie armate, seguiva la distruzione notturna del fabbricato. A quel punto, San Giovanni avrebbe scritto una nuova lettera nella quale richiedeva che la chiesa in suo onore dovesse essere edificata con la facciata rivolta verso il paese, cioè verso est dove sorge il sole (Iacobucci, 2007). I muratori così fecero e finalmente la costruzione della chiesa venne portata a termine.

Un altro miracolo tramandato oralmente dagli anziani di Gallo Matese fa riferimento ai cosiddetti “alberi inginocchiati”; si racconta, infatti, che quando la statua del santo arrivò alla selva Alifana, che era molto fitta, le piante si sarebbero inginocchiate, rimanendo curvate, fino all’altezza del ginocchio. Queste piante sono chiamate ancora oggi le “querce di San Giovanni” e il bosco è detto “selva di San Giovanni”.

Per la comune devozione, nei secoli passati, si strinse un gemellaggio spirituale molto forte fra le comunità di Gallo Matese e di Spinete.

Ogni anno giungevano a piedi numerosi fedeli per la festa del 24 giugno. Inoltre, a testimonianza della forte devozione, da una fotografia (presente sul testo di Iacobucci a pag. 123) si evince che le mani della statua furono completamente consumate, poiché gli abitanti di Gallo Matese ogni anno solevano portare via una scheggia a mo’ di reliquia.

La vecchia statua di San Giovanni, per via dell’usura del tempo e per la particolare devozione dei fedeli non sembrò più adatta ad essere condotta in processione. Per questa ragione, verso la fine dell’Ottocento si costruì una nuova statua, molto diversa dalla precedente per proporzioni e sembianze che ormai logora non poteva essere portata in processione, i resti sono custoditi in una teca nella Chiesa della borgata San Giovanni.

Da circa trent’anni la tradizione del pellegrinaggio a piedi è scomparsa: molti abitanti di Gallo Matese si sono trasferiti all’estero ed i pochi rimasti raggiungono il santo con i propri mezzi.

La tradizione orale riferisce anche miracoli compiuti da San Giovanni durante la Seconda guerra mondiale: nell’ottobre del 1943 Spinete fu occupata dai tedeschi e ripetutamente bombardata (la memoria orale parla di anche di tredici incursioni in un solo giorno, principalmente rivolte alla chiesa e all’edificio comunale), ma miracolosamente la chiesa rimase intatta. La popolazione locale invocava il santo patrono perché gli garantisse la salvezza. Il quartier generale angloamericano aveva sede nel comune di Baranello, limitrofo a Spinete.

Si narra che San Giovanni ascoltò l’invocazione dei suoi protetti facendo cessare i bombardamenti il 23 ottobre 1943. Nonostante fossero state distrutte la metà delle abitazioni del centro, si contarono solo due morti. Il popolo di Spinete, riconoscendo così una speciale protezione che San Giovanni gli aveva concesso in quella fatidica data, fece celebrare una solenne messa di ringraziamento; ancor oggi si continua a celebrare la liturgia in questa data.

Cronologia

Dal XVI secolo

Il cerimoniale si svolge il 24 giugno di ogni anno

Il cerimoniale ha luogo il 24 giugno. Le attività collaterali (messe, concerti e manifestazioni) si svolgono dal 23 al 25 giugno.

La devozione della comunità di Spinete per San Giovanni Battista risale al XVI secolo.  Il periodo storico è tramandato dalla tradizione orale e dalla data del 1532 incisa sulla campana di bronzo.

Dal Catalogo delle sacre visite, custodito presso l’archivio della curia vescovile, risulta che anche Ottavio Garzadoro, vescovo di Bojano e Sepino, ha visitato Spinete nel 1623, precisamente il 18-19-20 ottobre dello stesso anno per onorare il santo. Il catalogo contiene resoconti precisi e veritieri, secondo il giudizio degli esperti. Riguardo alla chiesa di San Giovanni Battista, il testo specifica che si trovava extra moenia, fuori dalle mura, con annesso ospedale.

Questa precisazione è di grande interesse storico: conferma, dopo il capitolato, che nel Seicento Spinete era racchiusa nelle mura e che la devozione per il santo patrono era già molto diffusa nei paesi vicini. Infatti l’ “ospedale” non era certo una struttura sanitaria come la intendiamo oggi, ma il luogo di accoglienza, di ospitalità appunto, dove confluivano molte persone dei paesi vicini per la festa del 24 giugno.

In quell’epoca, e per molto tempo ancora, la festa veniva celebrata nella chiesa di San Giovanni, come documentato nella lapide scritta in latino affissa sulla parete sinistra riportante la data del 1742. In essa è scritto, fra l’altro, che i fedeli oranti presso l’altare maggiore, avrebbero ricevuto l’indulgenza plenaria (Iacobucci, 2007).

La comunità di Spinete s’identifica con questo cerimoniale, che senza dubbio è la festività più sentita e partecipata. Non c’è casa di abitanti del posto che non esponga un’immagine del santo; in molte delle case sono ancora appesi antichi quadri raffiguranti San Giovanni con incisa la data del 1932, anno in cui si festeggiava il quattrocentesimo anniversario dell’arrivo miracoloso della prima statua del santo a Spinete.

L’organizzazione del cerimoniale viene sostenuta dall’intera comunità attraverso una questua organizzata dal Comitato feste qualche settimana prima del cerimoniale; anche il comune contribuisce economicamente all’organizzazione.

Per gli abitanti il cerimoniale si chiama “San Giovanni”, per i pellegrini dei paesi vicini si chiama “San Giovanni di Spinete”: una testimonianza della particolare connotazione della loro devozione.

Anche la comunità di Gallo Matese è molto legata al culto del santo, questo è dimostrato dalla venerazione che negli anni precedenti veniva fatta a piedi, passando nel bosco sin dalle prime luci dell’alba. Oggi la stessa viene fatta con i pullman organizzati ad hoc o in maniera autonoma con le autovetture.

La trasmissione avviene in maniera informale da una generazione all’altra.

La comunità cerca di salvaguardare la tradizione con un forte coinvolgimento dei giovani e la presenza del gruppo folcloristico locale ne è una dimostrazione perché decidere di far riviviere ogni anno la celebrazione fa mantenere in vita il culto per il santo patrono.

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Il cerimoniale, pur essendo particolarmente sentito dalla popolazione, presenta alcuni elementi di rischio nella parte organizzativa: risulta alquanto problematico, negli ultimi anni, il coinvolgimento dei giovani nell’organizzazione della festa e nella questua, che serve a raccogliere i fondi necessari, come pure sembra difficoltoso individuare persone che nei giorni della festa siano disponibili ad accogliere la banda e i visitatori che vengono da fuori.

Parrocchia S. Maria Assunta
É a capo dell'organizzazione dell'evento
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Comitato feste e Associazione culturale
Comune di Spinete Via Roma 14 86020 Spinete (CB) Numero: 0874 787131
Sindaco di Spinete (CB)

Elementi Strutturali

  • Celebrazione Eucaristica

  • Processione

  • Esibizione Folkloristica

  • Fuochi Artificiali

Media

Iacobucci R., Spinete lontano. Le tappe del passato, Spinete, Pro Loco ‘Nzegna di Spinete, 2007.